Cile: l’impero colpisce ancora

Salvador Allende raffigurato in un francobollo della DDR

Salvador Allende raffigurato in un francobollo della DDR

Nixon: il documento audio.

Tre novembre 1970: il leader socialista Salvador Allende viene eletto alla presidenza del Cile. Infruttuosi furono i tentativi americani di impedirne l’elezione come, grazie ad un eccezionale documento audio, si può ascoltare direttamente dalla voce dell’allora presidente americano Richard Nixon.

Questo documento, tratto dagli archivi del NSA, e recentemente declassificato, è la registrazione audio su nastro di una conversazione telefonica avvenuta tra il presidente Nixon ed il suo addetto stampa Ron Zeigler nella stanza ovale della Casa Bianca il 23 marzo 1972. Dal questo nastro risulta che, l’allora ambasciatore americano in Cile, Edward Korry, ebbe dalla Casa Bianca istruzioni per fare tutto il possibile tranne che “una azione di tipo Dominicana” (riferimento all’invasione americana del 1962-1965 della repubblica Dominicana) ma, come dice lo stesso Nixon riferendosi all’ambasciatore Korry:

…ha proprio fallito, il figlio di puttana… avrebbe dovuto impedire ad Allende di essere eletto!

Ascolta Nixon:

(Scarica il file audio – mp3 -285 KB)

Nulla sappiamo sulle attività della madre dell’ambasciatore, però conosciamo una dichiarazione di Korry su Allende, il Cile e i cileni:

Non un dado, non un bullone raggiungerà il Cile sotto il governo di Allende. Una volta che Allende arriverà al potere noi faremo tutto ciò che è in nostro potere fare per condannare il Cile e tutti i cileni a patire privazioni e povertà.

Il Memorandum Kissinger: “opporci ad Allende con tutta la forza possibile

A due giorni dall’elezione di Allende, il 5 novembre 1970, il consigliere alla sicurezza Henry Kissinger, invia al presidente Nixon, in vista del meeting del Consiglio Nazionale della Sicurezza del giorno dopo, un memorandum segreto concernente la strategia da adottare nei riguardi del Cile.

Henry Kissinger e Augusto Pinochet

Henry Kissinger e Augusto Pinochet

Questo interessante documento White House, SECRET/SENSITIVE Memorandum for the President, “Subject: NSC Meeting, November 6-Chile,” November 5, 1970, sempre tratto dagli archivi del NSA, di cui sotto presentiamo la traduzione in italiano, vede Kissinger esercitare veementi pressioni sul presidente Nixon per indurlo ad adottare la linea dura nei confronti di Allende ed è la chiave per decifrare le motivazioni di Kissinger e Nixon nell’ostacolare e boicottare il governo di Allende e nel successivo sostegno economico e militare al regime di Pinochet.

Nel documento Kissinger avvisa Nixon che:

l’elezione di Allende a presidente del Cile ci pone uno delle più serie sfide mai viste in questo emisfero. La tua decisione su cosa fare su questo può essere la più storica e difficile decisione di politica estera che farai in questi anni

e lo avverte che

Il consolidamento del potere di Allende in Cile, dunque, metterebbe minacce serissime ai nostri interessi e posizioni nell’emisfero […]

dato che

gli investimenti americani (in totale circa un miliardo di dollari) potrebbero andar persi […]

Ma le motivazioni di Kissinger sono anche di altro tipo e coinvolgono le periferie dell’impero; l’Italia, per esempio, dato che, in quegli anni, il PCI costituiva una fonte di preoccupazione costante per gli americani, infatti

L’esempio di un governo Marxista eletto con successo in Cile avrà sicuramente un impatto, e costituirà un precedente, per altre parti del mondo, specialmente per l’Italia.

Ed inevitabilmente conclude:

Raccomando quindi che tu prenda la decisione di opporci ad Allende con tutta la forza possibile e fare tutto quanto in nostro potere per evitare che consolidi il potere, facendo attenzione nel confezionare questi sforzi in modo da dare l’apparenza di reagire alle sue mosse.

Nel corso della sua breve presidenza, (1970-1973) Allende intraprese, tra le altre cose, la nazionalizzazione di alcune grandi imprese (la più importante quella del rame), la riforma del sistema sanitario e scolastico e un tentativo di riforma agraria, tutte riforme che gli valsero una strenua opposizione da parte dei proprietari terrieri, di alcuni settori della borghesia cilena, della destra rappresentata dal Partito Nazionale e della Chiesa Cattolica Romana (contraria dalla riforma scolastica).

Pinochet e i suoi amici

11 settembre 1973: il generale Augusto Pinochet bombarda il palazzo della Moneda (Allende muore quel giorno) e inaugura la sua lunghissima e brutale dittatura militare.

1 Ottobre 1973: Henry Kissinger, informato dei massacri che hanno seguito il colpo di stato di Pinochet, dice che per quanto spiacevolmente agiscano, il governo [di Pinochet] è per noi più conveniente di quello di Allende.
(Department of State, SECRET/NODIS, “Secretary’s Staff Meeting”, October 1, 1973)

3 dicembre 1974: il premio Nobel 1973 per la pace Kissinger, di fronte ad alcune pressioni per ridurre l’assistenza militare al dittatore cileno, dice: Penso che se noi tagliassimo gli aiuti militari, le conseguenze potrebbero essere molto serie.
(Department of State, SECRET, “The Secretary’s 8:00 a.m. Regional Staff Meeting,” December 3, 1974)

Wojtyla e Augusto Pinochet

Wojtyla e Augusto Pinochet

18 febbraio 1993: papa Wojtyla benedice Pinochet:

Al generale Augusto Pinochet Ugarte e alla sua distinta sposa, Signora Lucia Hiriarde Pinochet, in occasione delle loro nozze d’oro matrimoniali e come pegno di abbondanti grazie divine con grande piacere impartisco, così come ai loro figli e nipoti, una benedizione apostolica speciale

Nel 2002 il presidente George W. Bush nomina Kissinger presidente della commissione incaricata di chiarire gli eventi dell’11 settembre, l’altro 11 settembre: quello del 2001.

29 settembre 2006: Kissinger accetta l’incarico di consigliere per i temi di politica estera offertogli da papa Ratzinger.


 

Il Memorandum Kissinger

pdfScarica l’originale in inglese (pdf – 326 KB)

MEMORANDUM PER IL PRESIDENTE

DA: Henry A. Kissinger

SOGGETTO: Meeting NSC 6 Novembre—Chile

Questo meeting considererà il problema di quale strategia adottare nei confronti del Governo di Allende in Cile.

A. DIMENSIONI DEL PROBLEMA

L’elezione di Allende alla presidenza del Cile ci pone una delle sfide più serie mai viste in questo emisfero. La tua decisione su cosa fare su questo può essere la decisione di politica estera più difficile e storica che farai in questi anni, perché quello che succederà in Cile nei prossimi sei o dodici mesi avra conseguenze di lunga durata sulle relazioni USA-Cile. Avra effetto su cosa accadrà nel resto dell’america latina e nel mondo in via di sviluppo; sulla nostra posizione futura nell’emisfero; e in un contesto globale maggiore, comprese le nostre relazioni con l’URSS. Avra conseguenze perfino sulla nostra concezione di quale sia il nostro ruolo nel mondo.

Allende è un Marxista tenace, zelante. Va al potere con un profondo pregiudizio anti-USA. I partiti Comunista e Socialista formano il nucleo della coalizione politica che è alla base del suo potere. Tutti convengono che Allende cercherà espressamente:

  • di stabilire uno stato socialista-marxista in Cile
  • di eliminare l’influenza americana dal Cile e dall’emisfero
  • di stabilire stretti relazioni e collegamenti con l’URSS, Cuba e altri paesi Socialisti

Il consolidamento del potere di Allende in Cile, dunque,porrebbe serissime minacce ai nostri interessi ed alle nostre posizioni nell’emisfero e ne colpirebbe gli sviluppi e le nostre relazioni con essi ovunque nel mondo:

  • Gli investimenti americani (in totale circa un miliardo di dollari) potrebbero andar persi, almeno in parte; Il Cile potrebbe essere inadempiente sui debiti contratti col governo americano (circa 1,5 miliardi di dollari) e le banche private americane.
  • Il Cile probabilmente diventerà un paese leader nell’opposizione a noi nel sistema interamericano, una fonte di scompiglio nell’emisfero ed un punto focale di supporto alla sovversione nel resto dell’America Latina.
  • Diventerebbe parte del mondo Sovietico-Socialista, non solo filosoficamente ma in termini di dinamiche di potere; potrebbe costituire una base di supporto e un punto di ingresso per l’espansione della presenza e dell’attività Sovietica e Cubana nella regione.
  • L’esempio di un governo Marxista eletto con successo in Cile avrà sicuramente un impatto, e costituirà un precedente, per altre parti del mondo, specialmente per l’Italia. L’espansione imitativa di simili fenomeni ovunque, avrebbe un notevole effetto nel rovesciare gli equilibri mondiali e la nostra posizione in essi.
  • Poichè gli eventi in Cile comportano delle conseguenze potenzialmente molto avverse per noi, stanno prendendo una piega che li rende molto difficili da affrontare o contrastaree ci si pongono questioni molto gravose:
  • Allende è stato eletto legalmente, il primo governo Marxista che sia andato al potere con libere elezioni. E’ legittimo agli occhi dei cileni e della maggior parte del mondo; non c’è nulla che possiamo fare per negarne la legittimità o sostenere che non ce l’abbia.
  • Ci siamo fortemente pronunciati in supporto dell’autodeterminazione e del rispetto per le libere elezioni; ci siamo fermamente espressi per il non-intervento negli affari interni in questo emisfero e nell’accettare le nazioni “così come sono”. Sarebbe quindi molto sconveniente per noi agire in modo che questi principi sembrino violati, l’america latina e gli altri nel mondo vedrebbero la nostra linea di condotta come un test sulla credibilità della nostra retorica.
  • Il governo di Allende si muoverà verosimilmente su linee di comportamento che renderanno molto difficile costruire una censura internazionale o dell’emisfero nei suoi confronti. Apparirà verosimilmente alla maggior parte, come un paese socialista “indipendente” piuttosto che un paese satellite deisovietici o un “governo Comunista”. Nondimeno un governo titoista in america Latina può essere per noi ancora più pericoloso che se fosse in Europa, precisamente perché si puo muovere contro le nostre politiche e interessi più facilmente e ambiguamente e perché il suo effetto “modello” può essere insidioso.

Allende parte con alcune debolezze significative nelle posizioni:

  • Ci sono tensioni nella coalizione che lo supporta
  • Puo esserci una forte resistenza nella società cilena a muoversi verso uno stato Marxista o totalitario
  • I militari diffidano di Allende
  • Ci sono seri problemi economici e costrizioni

Per affrontare queste situazioni, la stategia immediato di Allende è chiaramente quella di evitare pressioni ed il crescere di opposizioni prematuramente e di mantenere l’opposizione interna frammentata in modo da poterla neutralizzare singolarmente come possibile. A questi scopi cercherà di:

  • Essere internazionalmente rispettabile
  • si muoverà con cautela ed in modo pragmatico;
  • eviterà confronti immediati con noi; e
  • si muoverà lentamente nel formalizzare relazioni con Cuba e altri paesi Socialisti

C’è divergenza tra le agenzie su come, con precisione, Allende verrà a capo con successo dei suoi problemi di debolezza o se sia realmente inevitabile che lui segua il corso descritto o che le minacce viste si concretizzino.

Ma il punto chiave delle valutazioni fatte è che Allende e le forze che hanno preso con lui il potere, hanno l’abilità, i mezzi e la capacità di mantenersi e consolidarsi al potere, purchè possano giostrare le cose a modo loro. Logica vuole che si possa certamente sostenere che lui avrà la motivazione per perseguire in modo risoluto gli obbiettivi che dopotutto ha sostenuto per circa 25 anni. Poiché Allende ha dichiaratamente un profondo pregiudizio anti-americano e anti-capitalistico, le sue politiche saranno destinate ad essere un serio problema per noi se lui sarà in grado di metterle in pratica.

B. LA QUESTIONE DI FONDO

Tutto ciò si riduce ad una questione e dilemma fondamentale:

a. Aspettiamo e proviamo a proteggere i nostri interessi nel contesto del modo d’agire di Allende perché:

  • pensiamo di non poter agire su di lui in nessun modo.
  • Non diverrà la minaccia che temiamo o può ammorbidirsi in tempo.
  • Non vogliamo rischiare di volgere il nazionalismo contro di noi e danneggiare la nostra immagine, credibilità e ruolo nel mondo.

E perciò correre il rischio che Allende consolidi se stesso e i suoi legami con Cuba e l’URSS, così che tra un ano o due, quando sisarà assestato, potrà muoversi con più forza contro di noi, in modo tale che non potremo fare nulla contro di lui o invertire la tendenza. Allende vorrebbe in effetti usarci per legittimarsi e poi aprire con noi controversie economiche e quindi affibbiarci il ruolo di “Yankee imperialisti” su una disputa di sua scelta.

OPPURE

b. Decidiamo di fare qualcosa per prevenire che si consolidi adesso quando sappiamo che è più debole di quanto sarà mai e quando lui ovviamente teme la nostra pressione e ostilità, perché:

  • siamo ragionevolmente certi che è destinato a opporsi a noi
  • sarà capace di consolidarsi e sarà quindi capace di contrastarci in modo sempre maggiore; e
  • consoliderà se stesso e i legami con cuba e l’URSS fino al punto che il corso e la dinamica degli eventi sarà irreversibile.

E quindi rischiare:

  • offrirgli come un’arma la questione nazionalista per rafforzarsi
  • danneggiare la nostra credibilità nel resto del mondo come interventisti
  • volgere il nazionalismo e la paura latente della dominazione USA nel resto dell’america Latina, in violenta e intensa opposizione a noi; e
  • forse fallire in ogni caso nel prevenire il suo consolidamento.

C. LE NOSTRE SCELTE

Ci sono differenze profonde e fondamentali tra le agenzie su queste questioni di base. Consistono essenzialmente in tre possibili approcci:

1. La strategia Modus Vivendi

Questa scuola di pensiero, che è essenzialmente la posizione di Stato, dice che noi non abbiamo in realtà, la capacità di prevenire il consolidamento di Allende o di provocare il suo fallimento; che il corso principale degli eventi in Cile sarà determinato in primo luogo dal governo di Allende e dalle sue reazioni alla situazione interna; e che la miglior cosa che possiamo fare in questa situazione è di mantenere le nostre relazioni e la nostra presenza in Cile così che, nel lungo periodo, saremo capaci di favorire ed influenzare gli orientamenti interni favorevoli ai nostri interessi. Secondo questa posizione, azioni per esercitare pressioni su Allende o per isolare il Cile non solo saranno inefficaci, ma accelereranno sviluppi a noi avversi in Cile e limiteranno la nostra capacità di avere un’influenza nel lungo periodo.

In questo scenario, il rischio che Allende si consolidi e gli sviluppi futuri di questo, sono meno pericolosi per noi che l’immediata probabile reazione ai tentativi di opporsi ad Allende. Lla percezione dello sviluppo di Allende sul lungo periodo è essenzialmente ottimistica e favorevole. E’ implicito che che lui non possa con certezza superare le sue debolezze interne, che possa pragmaticamente limitare l’opposizione a noi e che se si trasformasse in un altro Tito, non sarebbe male dato che, comunque, trattiamo con altri governi di questo tipo.
2. La strategia ostile

La DOD, la CIA ed alcuni uomini di stato, d’altra parte, dicono che è evidente che Allende è nostro nemico, che si muoverà contro di noi non appena potrà e con la tutta la forza che potrà; e che quando la sua ostilità ci sarà manifesta, sarà perchè lui ha consolidato il suo potere e allora sarà veramente troppo tardi per fare qualcosa di significativo – il processo sarà irreversibile. Per questo, quindi, dovremmo provare a prevenire il suo consolidamento adesso che è più debole.

E’ implicito, in questa ipotesi, l’assunto che noi possiamo influire sugli eventi, e che i rischi di suscitare critiche alla nostra posizione ovunqu,e sia meno pericoloso per noi che il consolidamento nel lungo periodo di un governo Marxista in Cile.

Nell’ambito di quest’approccio ci sono ora due scuole di pensiero:
a. Ostilità dichiarata.

Questa scelta presuppone che non dovremmo ritardare le pressioni su Allende e quindi non aspettare di reagire alle sue mosse con contromosse. Si considera il pericolo di rendere pubblica la nostra ostilità o di iniziare la lotta, meno importante che chiarire senza ambiguità la nostra posizione e da che parte stiamo. Si suppone che Allende non abbia realmente bisogno della nostra ostilità per consolidarsi, perché, se così fosse, dovrebbe confrontarsi con noi immediatamente. Invece temerebbe la nostra ostilità.

Questo approccio implicherebbe (1) l’inizio di misure punitive, come la fine degli aiuti o l’embargo economico; (2) fare ogni sforzo per raccogliere il consenso internazionale su questa posizione; (3) dichiarare e pubblicizzare le nostre preoccupazioni e ostilità.

b. Pressione non dichiarata, approccio freddo, corretto.

Questo approccio concorda con la teoria che bisognia premere su Allende adesso e che noi dobbiamo opporci a lui. Ma questa scelta sostiene che il modo in cui si organizza la pressione e l’opposizione sia cruciale e possa fare la differenza tra efficacia e inefficacia. Si presuppone che l’immagine degli USA che inizino misure punitive, permetterebbe ad Allende di incassare il supporto interno e la simpatia internazionale, da un lato, e dall’altro ci renderebbe difficile l’ottenimento della cooperazione internazionale. Si assume anche che, sia l’effetto delle pressioni e non l’atteggiamento di ostilità che danneggi Allende; l’ultima ipotesi gli darebbe opportunità tattiche per smorzare l’impatto della nostra opposizione.

E’ implicito, in questo approccio, il giudizio che, la non ambiguità della nostra posizione pubblica e la creazione di documenti ufficiali, siano cose meno importanti a lungo termine che massimizzare la nostra pressione e minimizzare i rischi della nostra posizione nel resto del mondo.

Questo approccio richiede quindi essenzialmente lo stesso grado di pressioni di quello precedente ma le esercita quietamente e segretamente. in superficie la nostra posizione sarà corretta ma fredda. Le manifestazioni pubbliche o o dichiarazioni di ostilità dovrebbe adeguarsi alla strategia in modo da evitare di il vantaggio di fargli capire di essere la parte lesa.

D. VALUTAZIONI

Come visto, la questione di fondo è se bisogna aspettare e provare sistemare le cose o agire adesso per opporci.

La grande debolezza dell’approccio Modus Vivendi è che:

  • da ad Allende l’iniziativa strategica
  • lo lascia libero nel suo piano di azione e si ha la quasi sicurezza del suo consolidamento;
  • se si consolida avrà persino più libertà di agire contro di noi dopo un periodo in cui l’abbiamo accettato che se ci fossimo opposti a lui sin dall’inizio;
  • non ci sono ragioni apparenti o informazioni disponibili per giustificare un punto di vista favorevole o ottimistico su un regime di Allende di lungo termine. In fatti, come detto, uno stato socialista razionale e “indipendente” legato a Cuba e all’URSS può essere, per i nostri interessi a lungo termine, persino più pericoloso di un regime veramente radicale.

Non c’è nulla in questa strategia che permetta di evitare o prevenire azioni avverse anti-USA, quando e se il Cile le farà e ci sono ragioni assai convincenti per credere che agirà quando penserà di essere consolidato e non prima.

Il problema principale dell’approccio ostile è sapere se noipossiamo effettivamente prevenire che Allende consolidi il proprio potere. Ci sono almeno alcune possibilità che possiamo. Ma si può argomentare che persino se dovessimo fallire – stabilito che in questo processo non ci danneggiamo troppo severamente – peggioreremmo di poco la nostra posizione rispetto al permettergli di rafforzarsi. Ci sono infatti alcuni lati positivi nel metterci in una posizione di opposizione, per lo meno per contenerlo, ed aumentare le nostre possibilità di indurre altri ad aiutarci a contenerlo.

A mio avviso, i pericoli insiti nel non fare nulla, sono maggiori che i rischi che corriamo cercando di fare qualcosa, specialmente avendo cura di essere adattabili nel preparare i nostri sforzi per minimizzare questi rischi.

Raccomando quindi che tu prenda la decisione di opporci ad Allende con tutta la forza possibile e fare tutto quanto in nostro potere per evitare che consolidi il potere, facendo attenzione nel confezionare questi sforzi in modo da dare l’apparenza di reagire alle sue mosse.

E. IL MEETING NSC

Contrariamente alla tua abitudine di non prendere decisioni ai meeting NSC, è essenziale che faccia chiara inequivocabilmente la tua posizione su questo problema. Se tutti gli interessati non comprendono che vuoi che ci opponiamo ad Allende nel modo più energico possibile, il risultato sarà una deriva costante verso l’approccio modus vivendi. Questo è in primo luogo un problema di priorità e di sfumature. Quello che deve avere risalto dal meeting di oggi deve essere l’opposizione ad Allende ed il prevenire il consolidamento del suo potere e non la minimizzazione dei rischi.

Ti raccomando, dopo le osservazioni iniziali, di chiamare Dick Helms per farti un sunto della situazione e su cosa possiamo aspettarci. Io sottolinerei poi le linee guida e le opzioni sulle linee di condotta espresse sopra, dopodiché potresti chiamare i segretari Rogers e Laird per il loro punto di vista e le osservazioni. I tuoi Talking point, che sono allegati, seguiranno queste linee.

Hai anche inclusi nei tuoi appunti:

  • un foglio di opzioni State/DOD
  • un sommario analitico di quel foglio di opzioni.

 

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