Totò Cuffaro e (è) la mafia

indigeni

Toto' CufafroDegli esordi: Calogero Mannino e Angelo Siino

Salvatore Cuffaro, detto Totò vasa vasa per la messe di effusioni che riesce ad elargire nel corso delle sue attività oppure, come risulta da alcune intercettazioni ambientali, dolcemente, “Cioccolatino”, viene politicamente svezzato dal potente leader della D.C. siciliana Calogero Mannino. Leggi tutto…

Le stragi del ’92

indigeni

SDue giorni dopo questa intervista di Paolo Borsellino, il 23 maggio 1992, il giudice Giovanni Falcone – distaccato presso il ministero della Giustizia e candidato numero uno per diventare il primo Procuratore nazionale antimafia – salta in aria insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli uomini della scorta sull’autostrada Punta Raisi-Palermo in località Capaci. Leggi tutto…

Dell’Utri, la mafia e il silenzio dei media

indigeni

berlusconi dimentica la SiciliaE’ una fredda mattinata di febbraio quando da un «sito riservato», come si dice in gergo giudiziario, depone in videoconferenza un collaboratore di giustizia nel processo che si celebra davanti al tribunale di Catania contro la mafia messinese e due magistrati, l’ex sostituto della Direzione nazionale antimafia Giovanni Lembo e l’ex capo dei gip di Messina Marcello Mondello (da qualche anno in pensione), imputati di concorso esterno in associazione mafiosa. Leggi tutto…

Un mafioso ad Arcore

indigeni
Vittorio Mangano

Vittorio Mangano

Quando sia arrivato nella villa di Arcore, nessuno esattamente lo sa. Chi dice nel 1974, chi nel 1975. E anche la data e le modalità del suo allontanamento restano un mistero. Ma una cosa è certa: per alcuni anni un boss di prima grandezza della mafia siciliana, Vittorio Mangano, ha soggiornato nella villa di Silvio Berlusconi, con moglie e due figlioletti, ufficialmente per svolgervi le mansioni di “fattore” o di “stalliere”. Leggi tutto…