Cogli l’atomo fuggente

La prima pagina del documento

La prima pagina del documento

Ruttar nelle Sagrestie ha rinvenuto e tradotto, dagli archivi del National Security Archive, per la vostra insaziabile curiosità, il memorandum Recommendations on the immediate use of nuclear weapon datato 16 giugno 1945, inviato al segretario di guerra americano Henry Stimson da Oppenheimer, il direttore del Progetto Manhattan, e dai colleghi del comitato consultivo scientifico, Arthur Compton, Ernest O. Lawrence ed Enrico Fermi.

pdfScarica il documento originale completo ( 2 pagine, 65 KB )

In esso gli scienziati discutono sull’uso militare immediato della bomba atomica dichiarando, a dimostrazione di scarsa fantasia, di non trovare nessuna alternativa accettabile all’uso militare diretto della bomba atomica se pur al nobile scopo di salvare vite americane e ponziopilatamente di non avere nessuna speciale competenza nel risolvere i problemi politici sociali e militari che sono sorti dall’avvento della potenza atomica.
Potrebbero, a questo punto, nascere alcuni interrogativi riconducibili, con bizzarri sforzi di fantasia, anche ai giorni nostri:

1) Biogeografia: – Una “vita americana” a quante “vite non americane” corrisponde?

2) Etica epistemologica: – Spetta agli scienziati interrogarsi sui possibili utilizzi delle loro scoperte?

– Oggigiorno che la ricerca scientifica ha praticamente cessato, supposto che lo sia mai stata, di essere “pubblica” ed è quasi esclusivo appannaggio delle più potenti onagrocrazie statali o, che è lo stesso, delle multinazionali a scopi bellici o, che è lo stesso, economici, cosa si intende col termine “scienziato”?

A voler trovare degli abbozzi razziocinanti di risposta agli interrogativi precedenti, ci sarebbe da perdere la trebisonda e, qui alla redazione di Ruttar nelle Sagrestie, non ci cimenteremo nell’impresa: abbiamo appena acquistato un nuovo mouse (ottico, made in China, 8 euro) e niente potrebbe distoglierci dal piacere perverso di pazziare facendolo scorrere sulla scrivania (il mouse) in bislacche traiettorie ghirigoreggianti, osservando inebettiti sul monitor le corrispondenti eccitazioni dei pixel.
Bacioni

Ruttar nelle Sagrestie


 

Raccomandazioni sull’uso immediato di armi nucleari
16 giugno, 1945
A. H. Compton
E. O. Lawrence
J. R. Oppenheimer
E. Fermi

Ci ha chiesto un commento sull’uso iniziale della nuova arma. Questo uso, a nostro avviso, deve essere tale da promuovere un soddisfacente miglioramento delle nostre relazioni internazionali. Allo stesso tempo riconosciamo l’obbligo che la nostra nazione usi l’arma per contribuire a salvare vite americane nella guerra contro il Giappone.

(1) A tal fine raccomandiamo che prima che la bomba venga usata, non solo la Gran Bretagna, ma anche la Russia, la Francia e la Cina siano avvertite dei nostri notevoli progressi nello sviluppo della bomba atomica, che questa puo’ essere pronta all’uso durante l’attuale guerra e che saranno benvenuti suggerimenti su come si possa cooperare per far si che questo sviluppo contribuisca a migliorare le relazioni internazionali.

(2) Le opinioni dei nostri colleghi scienziati sull’uso iniziali di queste armi, non sono unanimi: spaziano dalla proposta di una dimostrazione puramente tecnica a quella dell’uso militare ottimizzato per indurre alla resa. Coloro che caldeggiano una dimostrazione puramente tecnica vorrebbero che l’uso della bomba atomica fosse illegalee e temono che se usassimo adesso la bomba atomica pregiudicheremmo la nostra posizione nei successivi negoziati. Altri enfatizzano l’opportunita’ di salvare vite americane con l’immediato uso militare e credono che questo aumenterebbe le prospettive internazionali, in quel che piu’ concerne la prevenzione delle guerre piuttosto che l’eliminazione di tali armi. Noi ci troviamo piu’ vicini a quest’ultimo punto di vista; non possiamo proporre nessuna dimostrazione tecnica che porti alla fine della guerra; non vediamo nessuna alternativa accettabile all’uso militare diretto.

(3) In riferimento a questi aspetti generali sull’uso dell’energia atomica, e’ chiaro che noi, come scienziati, non abbiamo diritti di proprieta’. E’ vero che siamo tra i pochi cittadini che abbiamo avuto occasione di fare profonde considerazioni su questi problemi durante gli ultimi anni. Non ci arroghiamo, comunque, nessuna speciale competenza nel risolvere i problemi politici sociali e militari che sono sorti dall’avvento della potenza atomica.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *